Bi-test/Ultrascreening come si fanno? Rischi, costi e informazioni
Sei quasi al terzo mese e lo specialista ti ha parlato di bi-test e ultrascreeeing ma non hai chiaro di cosa si tratta?
In questo articolo analizzeremo insieme a cosa servono e come si fanno questo tipo di test.
Bi-test
Il bi-test è un esame di diagnosi prenatale innocuo e non invasivo, che viene eseguito intorno all‘undicesima settimana di gestazione.
Serve per mettere in evidenza, attraverso un prelievo ematico della mamma il fattore di rischio legato alla Sindrome di Dawn.
Attraverso il prelievo del sangue della mamma si vanno a ricercare due valori specifici: la free Beta-HCG e la PAPP-A.
Una concentrazione anomala di questi due fattori evidenzia un maggiore rischio nel feto di avere una malformazione genetica.
I risultati ottenuti dal bi-test sono dei valori che esprimono delle percentuali di rischio di sviluppo della malattia.
Cosa significa?
Che, laddove dovessi trovare un valore alto è una probabilità, non una certezza che si sia sviluppata quella malattia nel tuo bambino.
In questo caso è necessario fare degli ulteriori accertamenti come ad esempio l’amniocentesi.
Ultrascreening
E’ un altro test di diagnosi prenatale, simile al bi-test, anche questo innocuo e non invasivo.
Oltre al prelievo ematico della mamma viene associata un’ecografia per valutare il valore della translucenza nucale.
La translucenza nucale valuta se è presente un accumulo di liquido nella regione della nuca del feto.
Un’alterazione di questo valore è associata a un maggiore rischio delle tre malformazioni quali la Sindrome di Dawn, quella di Patau e quella di Edwards.
Anche in questo caso, il valore ottenuto è una probabilità di rischio, non vuol dire che il bambino abbia quella malattia.
Sarà poi lo specialista a suggerire eventuali altri esami più invasivi per fare una diagnosi corretta.
Rischi per il feto
Entrambi i test non comportano alcun rischio, ne per la mamma ne per il feto.
Costi
Secondo i nuovi LEA, Livelli di Assistenza Essenziale, approvati nel 2017, il bi-test e la translucenza nucale dovrebbero essere gratuiti, a differenza dell’amniocentesi che non è più per le donne che anno superato i 35 anni.
Alcune norme d’esenzione potrebbero essere soggette a variazioni regionali. Informati presso la tua ASP di appartenenza se la tua regione rientra o meno nei criteri di esenzione.
E’ bene che chiedi anche allo specialista quale potrebbe essere per te l’iter da seguire per effettuare questo esame.
Tu quale test hai scelto di fare? Hai voglia di raccontarcelo e condividere questo momento con le altre future mamme che devono ancora fare questa scelta?
Scrivilo nei commenti e non perderti tutti gli altri nostri articoli sulla gravidanza.