Sapevi che la febbre nel bambino non è una malattia? Proprio così, è un campanello d’allarme, deve risuonare forte e chiaro, e non deve mai essere sottovalutato.
E’ quindi una conseguenza di qualcos’altro più che una causa di una malattia. Per essere precisi è una reazione che ha il corpo del piccolo all’attacco di virus e batteri.
Non bisogna mai prenderla sotto gamba, ma cercare di capire, insieme al pediatra qual è il batterio o il virus che l’ha scaturita
In questo articolo vedremo cos’è la febbre ed i comportamenti da tenere. Importantissimo ti daremo delle indicazioni su cosa dire al pediatra al telefono e quando e se preoccuparti.
Quando si parla di febbre
Secondo l’ACP, Associazione Culturale Pediatri, si parla di febbre nel bambino o nel neonato, quando viene rilevato un aumento della temperatura superiore ai 37°C se misurata per via ascellare o 37,5 °C, se misurata per via rettale.
Parlare di febbre, non significa cercare una soluzione farmacologica a 37,5°C, perchè il ricorso al farmaco, secondo l’OMS (organizzazione Mondiale della Sanità) deve avvenire dopo che la temperatura supera i 38,5°C.
I pediatri però spesso parlano di fobia della febbre o fever fobia,.
Questo fenomeno non riguarda i bambini, ma i loro genitori e spero non l’abbia anche tu.
Mamme e papà come te, eccessivamente preoccupati per la febbre del bambino spesso vedono la febbre non come un sintomo, ma come una malattia capace di scaturire in condizioni estremamente pericolose.
I timori più forti sono le convulsioni, i danni cerebrali, le meningiti e tutte quelle problematiche che però hanno dietro un’infezione batterica o virale, di cui la febbre è solo il sintomo principale.
Come misurare la temperatura
Attenzione ad alcuni fattori che potrebbero alterare la misurazione e darti un valore falso positivo, cioè una temperatura più alta del normale.
Se misuri la febbre al bambino dopo uno sforzo, pasto (specialmente se caldo), o appena sveglio ed ancora sotto le coperte, potresti rilevare un valore più alto.
Non preoccuparti di misurare la febbre se dopo aver giocato e sudato la sua fronte ti sembra calda. Aspetta un quarto d’ora in cui il bimbo si riposa e poi valuta il da farsi.
Come consiglio di massima è bene aspettare che il bambino si sia alzato e abbia fatto colazione prima di fare la misurazione.
La temperatura dopo essere stato infagottato sotto le coperte spessi è un pò superiore alla norma, così come quella misurata in un ambiente troppo caldo.
Nel bambino sotto i due anni, secondo le linee guida della ACP, sarebbe preferibile misurare la temperatura per via rettale.
Il valore ottenuto deve sempre essere ridotto di 0,5°C perchè in questa zona la temperatura è di 0,5 °C più alta del normale.
Se il bambino è più grande è più semplice prendere la temperatura ascellare e utilizzare il valore ottenuto.
La febbre nel bambino puoi anche essere misurarla con dei termometri a infarossi o elettronici, ma devi fare attenzioni a delle particolari circostanze di cui abbiamo già parlato nell’articolo dedicato ai termometri per bambini.
In tutti i casi precedenti, prima di conservare il termometro ricordati di pulire sempre il bulbo, o il sensore con una velina imbevuta di alcol o con dell’acqua tiepida e sapone, a seconda del tipo do termometro utilizzato.
Conservalo nella sua custodia lontano dai piccoli che potrebbero inavvertitamente romperlo o farsi del male con le piccole parti.
Quanto spesso misurare la temperatura?
Qui la teoria e la pratica si scontrano come titani. In teoria basta misurare la temperatura tre volte al giorno: mattina, pomeriggio e sera.
Sfido qualsiasi mamma a riuscire a fare passare più di due ore tra una misurazione e l’altra: mattina, pomeriggio o sera.
E’ un momento di sicurezza e ripetilo come e quando vuoi, ma in alcuni casi è un pò inutile,
se hai da poco somministrato un antipiretico, questo inizierà ad agire non prima di mezzora e avrà effettuo per 5-6 ore in funzione della dose e del farmaco.
Qundi in questo lasso di tempo potresti ritenerti abbastnaza tranquilla, ma se non lo sei, come detto, rimisurala.
Cause della febbre nel bambino
La febbre nel bambino non è la malattia ma la reazione alla malattia che l’ha causata.
Le cause sono spesso delle infezioni batteriche o virali che danno altri sintomi più tipici anche qualche giorno dopo rispetto alla comparsa della febbre.
Non dare farmaci senza consultare il farmacista o il pediatra perchè potrebbero alterare il quadro dei sintomi e fare diventare più difficile la diagnosi.
L’uso di farmaci sbagliati potrebbe peggiorare il quadro o essere anche fatale (aspirina nei neonati e sindrome di Reye)
Sintomi associati alla febbre nel bambino
Oltre alla temperatura cerca di scrutare il bambino per capire se ha anche qualcun di questi altri sintomi che poi dovrai riferire al pediatra.
Com’è il suo colorito? E’ pallido o paonazzo?
Gioca normalmente o non ha voglia di fare nulla?
Mangia con appetito? Non ha alcuna voglia di mangiare?
Vomita? Ha diarrea?
Piange (sopratutto se neonato) in modo inconsolabile?
Si tocca qualche parte del corpo in particolare (Orecchio, Pancia)?
Ha difficoltà a respirare o ha il nasino chiuso’
Nella chiamata che farai al pediatra, oltre al valore della febbre, è bene che dai un quadro il più chiaro preciso della situazione.
Prima di chiamarlo appunta su un foglio tutte le informazioni che reputi preziose e che lo aiuteranno a capire la natura di questa febbre.
Un bambino con la febbre in corso, è più cagionevole del solito per cui, la scelta di portarlo dal pediatra non è sempre felice.
Nello studio del dottore incontrerà altri bambini che hanno a loro volta altre malattie.
Rischi di procurargli più fastidi che altro.
Quando preoccuparsi e chiamare il pediatra?
Cara mamma, tu sei la persona che conosce meglio il bambino e che può capire dai piccoli gesti se qualcosa non va.
La ricerca della causa della febbre, all’inizio è generica, ma spesso si nasconde dietro a una infezione della gola o del naso, delle orecchie, delle urine o gastrica.
Purtroppo però la febbre è il primissimo sintomo, tutti gli altri si manifestano dopo uno-due giorni.
per questo motivo, la maggior parte delle volte in cui chiami il pediatra, lui ti chiede da quanto tempo ha la febbre.
Se da poco, ti dice di aspettare 24 ore prima di iniziare la somministrazione di un antibiotico e di tenere a bada la temperatura con un antipiretico (paracetamolo o ibuprofene che vedremo più avanti).
Al contrario, se vedi uno di questi sintomi non esitare a chiamarlo il prima possibile:
- la febbre del bambino supera i 39°C
- il bambino è molto irritabile, piange in modo inconsolabile;
- è molto giù di tono e fa fatica a stare sveglio;
- ha molto dolore nel muovere la testa ed il collo;
- noti movimenti tipo scosse a braccia o gambe;
- presenta delle macchie scure sulla pelle;
- respira troppo velocemente (più di 50 resipiri al minuto)
- ha forti dolori alla pancia.
Terapia della febbre nel bambino
Prima di entrare nel vivo del farmaco antipiretico (che abbassa la temperatura), ci sono molte cose che puoi fare per agevolare la convalescenza, specialmente quando la febbre nel bambino procura sbalzi di temperatura.
Anche se la definizione di febbre si fa per temperature superiori ai 37 °C, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda che il farmaci vengano somministrati solo se la febbre è superiore ai 38,5°C misurata per via ascellare.
Ecco i comportamenti da tenere in caso di febbre del bambino.
Consigli casalinghi per il trattamento della febbre nel bambino
Innanzi tutto l’ambiente che lo circonda deve essere fresco ed arieggiato. Sfrutta i momenti dei pasti per fare circolare aria nella sua stanza e cambia spesso le lenzuola e il pigiama.
A proposito di quest’ultimo mettine uno in cotone traspirante, non troppo stretto che permette la traspirazione della pelle.
Non coprirlo troppo!
A meno che non sia lui a richiedertelo, perchè ha freddo e brividi, non usare troppe coperte o troppo pesanti quando dorme.
Quando la febbre nel bambino scende, il calore deve essere allontanato dal suo corpo, e se lui è troppo coperto, questo non può avvenire.
Dagli da bere poco e spesso
L’acqua è importante sia per aiutare i processi di fluidificazione del muco, se è raffreddato o ha tosse che per tutti i processi fisiologici.
Se non vuole bere acqua prova con della camomilla, o del thè ricordandoti di non zuccherarli eccessivamente e darla a piccoli sorsi.
L’idratazione è fondamentale nel caso in cui ha anche diarrea, perchè deve ripristinare i liquidi persi.
Se ha vomitato molto non basta la semplice acqua ma, serve che prendi in farmacia,una soluzioni reidratante da bere durante la giornata per scongiurare una possibile chetosi sistemica (acetone).
Alimentazione durante la febbre
Spesso con la febbre alta il bambino non vuole mangiare. Questa situazione ovviamente non va bene, quindi cerca con pazienza di riempirgli un pò lo stomaco.
Preferisci cibi cucinati in modo semplice, dai sapori non troppo forti specialmente in caso di nausea o vomito.
Il classico cibo in bianco: pastina o riso con olio o burro, una fettina di carne ai ferri, del purè… Non manca a te sapere assecondare i suoi gusti.
Tachipirina (Paracetamolo) o Nurofen (Ibuprofene)?
Secondo l’OMS, i farmaci contro la febbre nel bambino vanno dati quando questa supera i 38,5°C. Fino a quella soglia devi stare vigile e monitorare la situazione.
Essendo la febbre una reazione a un batterio o un virus è possibile che gli anticorpi del bambino riescano da soli a debellare il nemico invasore.
La febbre infatti è considerata dai medici una utile risposta del nostro organismo ai processi di infezione. L’aumento della temperatura è d’aiuto per il sistema immunitario.
Il primo farmaco d’uso e di vendita per la cura della febbre nel bambino è stato e sarà il paracetamolo (Tachipirina).
E’un farmaco sicuro, che abbassa la febbre in mezzora dalla somministrazione.
A meno che non ci sia un’allergia alla molecola non dà particolari effetti collaterali.
Va dosato in base al peso del bambino e anche la somministrazione varia in funzione della dose. Generalmente si ripete ogni 6-8 ore , ma controlla la confezione o chiedi al farmacista per maggiore sicurezza. Esiste in gocce, sciroppo o supposte per i più piccoli oppure in buste o compresse orosolubili e non, per i bambini più grandi.
Se lo hai già somministrato in una forma (es. supposta), non ripetere lo stesso farmaco in un’ altra (es sciroppo) prima che siano passate 6-8 ore.
L’ibuprofene (Nurofen) è un FANS (farmaco antiinfiammatorio non steroideo) che ha la stessa azione antipiretica del paracetamolo.
Deve essere somministrato anche lui ogni 6-8 ore ed è presenti in sciroppo o supposte per i più piccoli e compresse orosolubili e non per i più grandi.
Rispetto al paracetamolo potrebbe dare più effetti indesiderati, tipici dei FANS quindi bruciore gastrico.
Per questo motivo va somministrato sempre a stomaco pieno, contro il paracetamolo che non ha nessuna indicazione di questo tipo.
Normalmente si usa il paracetamolo come primo farmaco e laddove non dovesse essere efficace per ridurre la temperatura si da l’ibuprofene in sostituzione.
Quando usi questi farmaci in sciroppo ricordati che una volta aperti vanno conservati in frigorifero e dopo qualche settimana eliminati.
E se la febbre è troppo alta?
Può succedere che la febbre superi i 39 °C e che, anche dopo la somministrazione del farmaco fa fatica a scendere.
Mantieni la calma e ricorda cosa faceva la nonna:
- spoglia il bambino;
- borsa del ghiaccio sulla fronte, o sul collo;
- spugnature con acqua fresca e non fredda su inguine e polsi (non usare ghiaccio diretto o alcol).
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