Pianto Disperato Neonato: Come Capire il Linguaggio dei Neonati
Già durante la gravidanza il pensiero del pianto del neonato può spaventare molte mamme.
Cosa si fa quando un bambino piange? Come si capisce qual è la cosa giusta da fare? Come si capisce se il bambino ha fame, vuole dormire o essere cambiato?
Molti cercano di documentarsi per arrivare pronti a quel momento, e cercano su internet nei forum genitori o nei forum mamme in attesa le risposte alle loro domande.
Spesso però anziché scoprire soluzioni si trovano soltanto numerosi altri problemi, molti dei quali erano sconosciuti fino a quel un momento (colichette, rigurgiti, reflusso gastroesofageo…).
Allora come prepararsi alla nascita di un neonato e capire le sue esigenze in base al piano? E soprattutto come comportarsi quando un neonato piange sempre?
Pianto Inconsolabile Neonato
Molte mamme dicono di non preoccuparsi, perché una volta nato il bambino o la bambina sarà tutto naturale.
Se da una parte questo è vero dall’altra i primi mesi possono essere davvero difficili per i neo genitori.
Può capitare che i primi giorni di vita il bambino anziché dormire come un angioletto nella sua culla, pianga a dismisura e non voglia stare al di fuori delle braccia dei suoi genitori.
Con l’arrivo della montata lattea, solitamente la situazione migliora, ma se il piccolo continua a piangere senza apparenti motivazioni allora bisogna scavare più a fondo sulle cause del pianto del neonato.
In questa fase di frustrazione, aumentata esponenzialmente da tutte le donne, mamme, nonne, zie e conoscenti intorno che si sentono in dovere di dire la loro su quali siano i bisogni del bambino, è facile sentirsi scoraggiati.
Quali possono essere le ragioni perché un neonato piange sempre?
La prima cosa a cui si pensa è che il pianto sia dovuto alla fame, ma se il neonato piange dopo la poppata e la situazione non sembra cambiare notte o giorno, le cause possono essere diverse.
Oltre al pianto da sonno ad esempio c’è il pianto da coliche, il pianto da caldo o per freddo, o ancora il pianto del neonato che vuole essere preso in braccio.
Nei casi più difficili in cui il neonato sembra piangere senza motivo è consigliato affidarsi a professionisti, libri e riviste del settore.
Una delle chiavi per capire il pianto dei neonati, si trova nel libro di Tracy Hogg: il Linguaggio Segreto dei Neonati.
Dopo aver letto questo libro, che non parla soltanto del pianto, ma di un metodo efficacissimo e sperimentato per fare addormentare i neonati, i genitori riescono ad ascoltare il pianto del neonato e a capire cosa vogliono dire scrutando anche i piccoli movimenti del corpo.
In effetti, ci sono tantissime cose che non si notano perché troppo presi dal panico del momento.
In particolare il terzo capito del libro si intitola proprio Fermatevi un istante… (e ascolatate il linguaggio del vostro bambino), è illuminante.
Tracy Hogg chiede di immaginarci di entrare in un ristorante, chedere dove si trova il bagno ed essere portati davanti a un tavolo apparecchiato con un enorme piatto di spaghetti.
Ed è esattamente quello che la maggior parte di noi fa con un bambino che piange: ad ogni pianto gli diamo del latte.
Bisogna fermarsi ad analizzare la situazione prima di precipitarsi a fare qualcosa.
I neonati attraverso il pianto ci inviano segnali ben precisi che vanno interpretati.
Mettendo in pratica i consigli di Tracy Hogg e tutti i suoi metodi svelati nel libro il Linguaggio Segreto dei Neonati, dopo pochi giorni dall’applicazione noterai che il tuo bambino dormirà nella culla tranquillo.
Partendo dagli spunti del libro e dall’esperienza sul campo, cerchiamo di aiutare le mamme che non riescono a capire il loro bambino che piange disperato.
Tipi di Pianto Neonato Cause e Rimedi
I motivi per cui un neonato nelle prime settimane di vita piange, sono essenzialmente:
- Fame;
- Sonno;
- Dolorini;
- Freddo/Caldo;
- Voglia di Coccole.
Come capire la differenza fra questi tipi di pianto per dare al nostro piccolo quello di cui ha bisogno?
Vediamo come interpretare i segnali che ci invia il nostro bambino e farlo smettere di piangere.
Pianto del Neonato da Fame
Il più caratteristico e ricorrente, lo riconosci subito. Somiglia al suono insopportabile della sirena dell’ambulanza.
Oltre a lamentarsi, gira la testa a destra e sinistra allungando il collo. Essendo abituata al fatto che il cibo arrivi senza cercarlo, pensa di trovarlo lì.
La piccola arriccia anche la lingua e si porta le manine in bocca come per morderle.
Una volta attaccata, o preso il biberon, per qualche secondo continua a lamentarsi, ma poi si tuffa beata nel suo mondo di latte.
Alcuni bambini se i genitori non intervengono tempestivamente, anche dopo avere avuto il biberon tendono a non calmarsi subito e poi a mangiare con particolare foga.
Spesso quando succede questo, nelle ore successive non riposano serenamente probabilmente perché hanno ingurgitato aria nella foga della fame.
Meglio essere sempre pronte con il seno o il biberon, per scacciare l’incubo delle colichette gassose.
Pianto del Neonato da Sonno
Capire il momento del sonno è l’ostacolo più grande da superare, non perché non si capisca realmente quale sia il momento del pisolino ma perché essendo i bambini molto sensibili, se non si interviene immediatamente potrebbero piangere ancora più forte.
Il pianto da sonno normalmente avviene dopo il piccolo ha fatto di tutto per chiarire a chi gli sta intorno che vuole dormire, e se non ascoltato sono guai!
Inizia con un piagnucolio leggero, per poi aumentare di intensità, fino a che il neonato diventa rosso in viso e fa piccoli movimenti con le braccia, portandosi le mani al volto come a volersi graffiare.
Anche questo è un pianto tipico perché inizia con dei suoni simili a colpetti di tosse, poi alterna sospiri al pianto inconsolabile, fino alla disperazione.
Molto raramente i neonati si addormentano da soli quando piangono così, ma è meglio cercare di addormentarli prima che scoppi la tragedia vera e propria.
Quando senti questi sospiri, stacca i carillon, abbassa le luci e inizia a cullarlo per aiutarlo a prendere sonno.
Di giorno puoi addormentarlo tenendolo dentro la culla, e facendo lunghe passeggiate per casa, attraversando tutte le stanze fuorché la camera da letto.
Solo prima del sonno notturno, invece passeggialo in braccio intorno al letto matrimoniale.
Questo per far capire al neonato la differenza tra il sonno di giorno e quello della notte.
Questa teoria non ha alcuna base scientifica, ma in molti casi funziona e i piccoli sono meno propensi a svegliarsi la notte se non per mangiare intorno alle quattro.
Ecco un trucchetto per non arrivare al pianto inconsolabile del neonato per sonno, che trovi nel libro di Tracy Hogg.
Bisogna cogliere l’attimo: il bambino non è in grado di dire sono stanco, ma lo farà vedere sbadigliando tre volte.
Al terzo sbadiglio mettetelo a letto: se non lo farete comincerà a piangere.
Pianto del Neonato da Dolore
Questo pianto è il peggiore. Il neonato urla e si dimena.
E’ un pianto che inizia già acuto, senza segni caratteristici precedenti e raggiunge decibel insopportabili per l’orecchio di qualsiasi essere umano, figuriamoci per noi mamme.
E’ il pianto che ci porta alla disperazione perché non ha una causa comprensibile.
Normalmente è quello che accompagna le colichette gassose e di tipico ha solo il fatto che a volte il piccolo si porta le gambette verso la pancia, altre si irrigidisce.
Spesso avviene in piena notte e senza preavviso.
L’unica cosa da fare in questi casi è far cambiare posizione al neonato, cercando di metterlo a pancia in giù sul braccio e massaggiando la schiena o il pancino, dandogli anche qualche colpo nel sederino.
Sono rimedi “della nonna” che però funzionano: vedrai che dopo poco il piccolo si calmerà e riaddormenterà.
Queste colichette gassose non sono altro che aria ingurgitata che si ferma nell’intestino, causando spasmi e dolori.
Durano soltanto i primi mesi, è vero, e così come arrivano, per fortuna dopo tre quattro mesi scompaiono.
Pianto del Neonato da Freddo/Caldo
Secondo le nonne i neonati hanno sempre freddo, e a casa necessitano di un numero superiore a due di coperte addosso.
I neonati i primi giorni devono trovare un equilibrio termico perché passano da 37 gradi della placenta al mondo esterno, ma acclimatandosi, poi hanno la nostra stessa percezione della temperatura.
Se infagottati troppo sotto quelle deliziose copertine, o al contrario se vestiti troppo leggeri si lamentano.
Questo pianto è di tipo affannoso, non ha particolari caratteristiche, ma toccando il bimbo ci si accorge subito se freddo o sudato.
Un pò come noi, se ha freddo trema, se troppo caldo suda ed è il momento di spogliarlo.
Normalmente le esigenze quotidiane di un neonato non vanno oltre questi semplici bisogni. Basta solo avere un pò di pazienza e imparare a capire i segnali che ci manda!
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Articolo scritto il 18/01/18 Revisionato il 29/06/19