Plagiocefalia: cause, conseguenze e prevenzione

La plagiocefalia posizionale, conosciuta anche con il nome di sindrome della testa piatta, è una deformazione del capo del neonato che avviene a causa del suo modo abituale di mantenere la testa durante la fase di riposo.

Andiamo più a fondo sulla questione.

Cos’è la plagiocefalia?

La plagiocefalia è una condizione nella quale il capo del neonato assume una forma obliqua e uno dei lati del cranio risulta appiattito nella parte posteriore. Non è una patologia vera e propria ma una deformazione della scatola cranica caratterizzata da una asimmetria del capo.

Questa modifica avviene quasi sempre a causa del peso della testa del bambino. Il peso infatti crea una pressione continua sulle ossa che appoggiano abitualmente sul materasso durante le ore di sonno.

Plagiocefalia e craniostenosi

La plagiocefalia non deve però essere confusa con la craniostenosi. Entrambe vengono chiamate più generalmente sindrome da testa piatta ma sono due deformazioni che hanno origine ben diversa e diversamente devono essere trattate.

La craniostenosi è una malformazione permanente della struttura del cranio dovuta a un’ossificazione un po’ troppo prematura di tutte o di alcune delle suture presenti normalmente nel capo del bambino. La craniostenosi inizia già a verificarsi prima della nascita del bambino ed è una malattia congenita. Si presenta già al momento della nascita e si risolve unicamente con un intervento chirurgico. Non ha dunque niente a che fare con la posizione mantenuta durante il riposo del bambino.

Le cause della plagiocefalia posizionale

Il cranio del bambino piccolo è formato da una serie di ossa piatte non dure che ancora non si sono fuse saldamente fra di loro. Diversi fattori predispongono maggiormente il neonato a sviluppare la plagiocefalia posizionale ovvero la deformazione causata dal mantenimento di una medesima posizione mentre il neonato dorme: c’è chi appoggia il capo sul lato destro, chi sul sinistro e chi dorme a pancia in su.

Esistono altre cause che possono predisporre all’insorgenza di questa malformazione risolvibile come ad esempio la posizione che il feto assume nella pancia della mamma. In alcuni casi il feto ha poche possibilità di muoversi ed è costretto a permanere a lungo in una medesima posizione come quando è presente un gemello o se il capo è costretto dalle pelvi della mamma. Anche il processo che porta alla nascita può indurre una deformazione del capo che generalmente si risolve naturalmente entro due settimane dal parto.

I neonati prematuri sono più soggetti a sviluppare la plagiocefalia. Subito dopo la nascita vengono posizionati nelle incubatrici con il capo appoggiato sopra una superficie piana. Permangono poi in questa posizione per periodi piuttosto lunghi e la loro testa è ancora più delicata di quella di un neonato nato al termine della gestazione.

Come riconoscere la plagiocefalia?

I primi che si rendono conto che il proprio bambino non ha una forma regolare del capo sono quasi sempre i genitori. Sarà poi il pediatra a effettuare una diagnosi corretta valutando che tipo di malformazione cranica abbia.
Ci sono dei segnali ben precisi che possono far pensare alla presenza di una plagiocefalia:

  • il neonato dorme mantenendo il capo costantemente nella stessa posizione
  • un orecchio non è in asse con l’altro e si presenta spostato in avanti
  • il volto non sembra essere a prima vista in asse
  • la testa ha una sporgenza posteriore più o meno accentuata

Misure preventive da mettere in pratica

I genitori possono prevenire o migliorare l’appiattimento della scatola cranica del bambino. Come prevenzione possono cambiare con delicatezza la posizione del capo del bimbo mentre dorme per evitare che la pressione venga effettuata su un solo lato del cranio. È una cosa molto semplice da fare ma che riesce a stimolare naturalmente la correzione di un cranio deformato o previene l’insorgenza del problema se ancora non si è presentato.

È buona norma controllare spesso la posizione del capo del neonato durante la giornata alternando la sua posizione. Più il bambino cambierà il lato dove appoggia la testa, meno possibilità ci saranno che sviluppi la malformazione cranica in questione.

La posizione supina e la plagiocefalia

È importante ricordare che la posizione supina è quella più efficace nel ridurre la probabilità che si verifichi la SIDS, ovvero la sindrome della morte improvvisa. Anche se la posizione in questione ha una maggiore incidenza nello sviluppi della plagiocefalia posizionale è consigliato posizionare in questo modo il neonato durante la notte o nei momenti in cui dorme a lungo.

Quando però rimane sveglio durante il giorno è possibile posizionarlo con la pancia verso il basso o tenerlo in braccio in posizione eretta facendogli appoggiare il capo di lato. Il neonato messo a pancia in giù deve essere sempre controllato a vista.

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