Traumi Dentali: Cosa Fare?

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I traumi dentali, ovvero degli eventi accidentali che coinvolgono i tessuti dei denti, possono riguardare bambini in età scolare o pre-scolare e pertanto i denti da latte, ma anche soggetti adulti, coinvolgendo così la dentizione permanente.

Un importante studio condotto in America ha rilevato che il 25% degli adulti hanno subito un evento traumatico che coinvolge il distretto oro facciale.

In Europa è emerso che il 15% dei bambini in età prescolare e il 25% in età scolare ha subito un trauma.

Spesso la maggior parte di questi traumi non esita in un danno permanente e nel 35% non è necessaria cura medica, tuttavia occorre monitorare l’elemento coinvolto nel tempo perché spesso alcuni danni possono manifestarsi tardivamente nel tempo.

Quali sono le principali tipologie di trauma dentale? Ne abbiamo discusso con la Dr.ssa Paola Falchetti, specialista in chirurgia e protesi e titolare dello Studio Dentistico Dr.ssa Paola Falchetti di Roma San Giovanni, che ha realizzato per noi il seguente elenco esaustivo.

Principali Tipologie di Traumi Dentali

I tipi di traumi dentali posso essere:

  • a carico dei TESSUTI DURI dei denti, smalto o dentina
  • a carico dei tessuti di supporto del dente, gengive, legamento,osso

Classificazione dei Traumi dei Tessuti Duri (secondo l’O.M.S)

  1. Infrazioni coronali dello smalto: sono microfratture dello smalto;
  2. Fratture coronali semplici: è interessato solo lo smalto come ad esempio i bordi degli incisivi;
  3. Fratture coronali NON complicate: quando vi è un interessamento di smalto e dentina senza avere un’esposizione pulpare;
  4. Fratture coronali complicate: quando si ha un’esposizione pulpare;
  5. Fratture corono-radicolari: Il trauma interessa sia la corona che la radice del dente. Può essere complicata o non complicata a seconda che vi sia interessamento pulpare o meno;
  6. Fratture radicolari: Il trauma interessa la radice del dente. A seconda della loro localizzazione si distinguono in fatture radicolari:
    1. del terzo apicale
    2. del terzo medio
    3. del terzo coronale.

Classificazione dei traumi ai Tessuti di Sostegno (secondo l’O.M.S.)

  1. Concussione e sublussazione: nella concussione e sublussazione è presente una leggera mobilità, a volte un dolore alla percussione o alla semplice pressione;
  2. Lussazione intrusiva: nella lussazione intrusiva il dente viene spinto nell’osso dal trauma fratturando i processi alveolari. Nel caso non erompesse spontaneamente è necessario il suo riposizionamento ortodontico;
  3. Lussazione estrusiva: nella lussazione estrusiva vi è la fuoriuscita parziale dell’elemento dal suo alveolo. La terapia può consistere nel suo riposizionamento manuale e stabilizzazione mediante uno splintaggio, oppure può essere riposizionato ortodonticamente;
  4. Lussazioni laterali: sono simili concettualmente alle lussazioni verticali, in esse oltre allo spostamento verticale si abbina anche uno spostamento laterale;
  5. Exarticolazione o avulsione completa: l’elemento fuoriesce completamente dal suo alveolo.

Come abbiamo osservato effettivamente trattasi di traumi di varia natura e di vario genere e occorre capire come agire.

Sicuramente la cosa migliore è agire tempestivamente e tranquillizzare la persona traumatizzata.
Più è rapido l’intervento più risulta semplice, in alcuni casi, la restitutio ad integrum del dente coinvolto.

Trauma Dentizione da Latte

Attenzione in casi di dentizione decidua poiché potrebbero permanere lesioni che compromettono il dente definitivo corrispondente in formazione.

Quindi ogni intervento è mirato alla minima inattività per non traumatizzare il dente permanente. Poco può essere fatto sul dentino da latte, per esempio lucidare eventuali bordi taglienti per evitare successive lacerazione del labbro.

L’intervento più importante che potrebbe essere fatto è devitalizzare il dentino nel caso in cui sia andato incontro a necrosi e questo è visibile se il dente è nero o compare una bollicina gengivale, che altro non è che una fistola.

Se c’è uno spostamento del dente da latte dalla sua posizione originaria, meglio non intervenire manualmente con riposizionamento onde evitare ulteriori danni nel germe permanente.

Trauma Dentizione Definitiva

E’ importante conservare la porzione di dente fratturata ove possibile, in soluzione fisiologica, latte o saliva per riuscire a riattaccarla con tecniche adesive, dal dentista di fiducia.

Se il trauma ha interessato solo i tessuti duri senza esposizione della polpa dentale e non abbiamo conservato la parte fratturata, si provvederà alla ricostruzione della parte mancante con materiali estetici.

Se il dente invece è stato lussato, quindi si e spostato dalla sede, il dentista procederà al normale riposizionamento dell’elemento dentario interessato e ad uno splintaggio per circa 1-3 settimane, cioè una fissazione rigida con l’ausilio di materiale composito e barre di acciaio quadro fosse necessario.

Seguiranno poi controlli clinici e radiografici periodici.

Se fosse completamente uscito dalla sede quindi espulso, e quindi lo vediamo nella sua interezza con corona e radice intatte, potrebbe essere reimpiantato, va quindi conservato senza detergerlo in soluzione acquosa in modo che non si alterino le fibre che ne consentono il reimpianto.

Contattare tempestivamente lo studio, in modo che, se reimpiantato entro due ore, ci sono maggiori probabilità di successo.
Importantissimo è il monitoraggio nel tempo dell’elemento, in modo che si possa intervenire quanto prima evitando danni tardivi.

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